Sembrava l’anno scorso quando ci siamo trovati per la prima volta ad Amelia per la prima edizione del Suscon italiano, ma siamo giunti, senza nemmeno accorgercene, alla settima edizione.
Quella volta abbiamo unito alle sospensioni anche lezioni di disegno per i tatuatori perché non abbastanza sicuri di riuscire a coprire le spese. E’ stato un salto nel buio che ha dato i suoi buoni frutti, da Amelia 2004 siamo arrivati in un batter d’occhio a Livorno 2011, con un numero di partecipanti cresciuto soprattutto a livello internazionale.
Le sospensioni, nell’arco di questi sette anni, hanno avuto un’evoluzione esponenziale, sempre più persone che hanno partecipato alle nostre lezioni hanno imparato a sospendersi in totale sicurezza, altre hanno formato crews di performers che si esibiscono in spettacoli in tutto il mondo, altre si sono appassionate al punto di iscriversi periodicamente a Suscons organizzati da altre nazioni e noi organizzatori APTPI siamo fieri di aver dato inizio a questo movimento in Italia.
Rispetto a quello che si organizza in maniera più o meno privata a livello nazionale, il nostro obiettivo è sempre stato quello di riuscire ad ottenere i massimi livelli di igiene e sicurezza in qualsiasi condizione climatica ed ambientale, unendoci al Wings of Desire Suspension Team di Oslo che ci ha dato un grosso aiuto fin dalla prima edizione ed affiancando la loro esperienza con personaggi di spicco della scena mondiale.
Quest’anno è stato il turno di Steve Joyner, fondatore di CoRe ( Constructs of Ritual Evolution, www.wearecore.com ), il quale ha raccontato la storia del suo gruppo dagli inizi ad oggi, un seminario molto interessante perché è stato spiegato come CoRe riesca ad unire musica, danza, teatro, costumi e sospensioni senza cadere nello scontato e nel banale, al contrario riuscendo a coinvolgere un pubblico numerosissimo che ha raggiunto anche le 5000 persone.
Oltre a Steve Joyner abbiamo invitato i ragazzi russi del Sinner Team ( http://the-sinner-team.livejournal.com/ ) i quali hanno accettato con entusiasmo di partecipare e, superando tutte le barriere burocratiche per uscire dalla loro nazione, ci hanno raggiunti presentando un bellissimo documentario/intervista sul loro modo innovativo di interpretare le sospensioni unendole al free fall.
Entrando nello specifico l’edizione del Suscon 2011 ha svolto, nell’arco dei 3 giorni, 43 sospensioni e 5 pulling, un bell’impegno per la crew, sia dal punto di vista fisico che mentale, che ha lavorato senza sosta dalla mattina alla sera per poter soddisfare i partecipanti.
La novità di quest’anno è stata l’installazione di una piramide di tubi che ci ha permesso di utilizzare per la prima volta anche la spiaggia, finora meta solamente desiderata e ambita dai partecipanti, ma purtroppo mai raggiunta.
Grazie a questa struttura componibile e mobile infatti, è stato aggiunto questo punto che ha permesso sospensioni molto intense e suggestive sia per chi le ha viste che per chi le ha provate.
Gli altri punti sono stati installati all’interno per poterci garantire lo svolgimento anche in caso di maltempo e nella pineta, utilizzata soprattutto per le ore più calde della giornata nelle quali la spiaggia non poteva venire sfruttata.
Come consuetudine concludiamo l’articolo ringraziando tutti i partecipanti che ci seguono dalla prima edizione o che si sono appena avvicinati al mondo delle sospensioni, gli ospiti internazionali sopra nominati che ci danno credito e fama al e i volontari senza i quali il Suscon non potrebbe fisicamente essere svolto.
Vi aspettiamo in tanti anche per l’ottava edizione. Rimanete in contatto con noi e iscrivetevi alla mailing-list per eventuali aggiornamenti!!!
APTPI Suspension Team