39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME)
13° Congresso Nazionale dell’Accademia Italiana di Medicina Anti-Aging (AIMAA)
Per il terzo anno consecutivo L’APTPI è stata chiamata a dire la propria al Congresso Internazionale di Medicina Estetica, giunto alla sua 13° edizione, che si tiene ogni anno a Roma.
In una cornice di estrema ufficialità, rilevanza e autorevolezza nel settore, Bruno Valsecchi e Emiliano Marchetti hanno, quest’anno preparato una presentazione sul tema dato il cui titolo era “Il Tatuaggio (e il piercing) Elegante” ovvero quando il nostro mondo incontra l’eleganza.
Il tema, secondo il parere di chi scrive, mi è apparso subito vacuo e privo d’interesse. Anche leggermente fuori contesto. Preparando però l’intervento sono venute fuori riflessioni interessanti che abbiamo condiviso con la solita platea di ricercatori, medici e scienziati vari. Sia Bruno che Emiliano hanno marcato il punto sul concetto relativo di Eleganza sottolineando quanto questo sia eterogeneo considerando la varietà di culture che l’uomo ha sviluppato nel nostro pianeta. Per alcune di queste è stato interessante il viaggio nelle pratiche ornamentali del piercing esposte da Bruno, il quale ha mostrato foto in cui erano esplicitati ornamenti e tecniche tipiche di varie culture.
Un momento della presentazione del nostro Presidente è stata particolarmente interessante quando ha illustrato l’eleganza “nell’esecuzione” di un piercing professionale, palesandone attrezzatura, procedure e gesti che, per un professionista o anche solo per un appassionato esperto, erano un vero piacere da guardare. Difficile leggere questo piacere negli occhi dei medici presenti ma ormai… ci siamo abituati, no?
L’intervento di Emiliano invece è stato incentrato tutto su un aspetto filosofico/professionale. Ribadendo i concetti di “relatività dell’eleganza” espressi da Bruno, Emiliano si è soffermato sul dovere professionale del tatuatore di essere lui per primo “esperto del bello”. Nutrire il proprio Io interiore attraverso la pratica dell’arte porterebbe il tatuatore ad essere un riferimento importante per il cliente il quale avrebbe a disposizione una guida autorevole verso un risultato finale intenso e originale de quale potrebbe risultare difficile pentirsi.
La platea ha reagito con un non timido interesse, anzi forse anche un po’ polemico, in quanto la presentazione di Emiliano è stata anticipata in risposta ad un dibattito che si è acceso dopo una domanda fatta dal nostro Segretario stesso a l’ennesimo dermatologo che illustrava per l’ennesima volta quanto fosse bravo a rimuovere tatuaggi con il suo Laser di ultimissima generazione. Il Dottore in questione ha ribadito con virile orgoglio, che l’obbiettivo della sua clinica è quello di “non far rimanere nessuna traccia” ne pigmento ne cicatrici.
Dopo l’intervento, la Moderatrice Dr.ssa Tammaro che ringrazio per la stima dimostrataci, chiede se ci fossero domande. Emiliano alza la mano e prende la parola: “più volte, in questa stessa sede ed in altre dello stesso tipo, ho assistito a presentazioni su quest’argomento e anche presentazioni di suoi colleghi dermatologi e immunologi che dimostravano che il pigmento frantumato dal laser finisce nei linfonodi, nel fegato e nel pancreas. Quindi non all’esterno del corpo. Come lei stesso ha detto oggi “il pigmento viene smaltito attraverso il sistema linfatico”. La mia domanda è la seguente: il pigmento frantumato ovvero smembrato a livello molecolare assume la forma e la pericolosità di molecola instabile e quindi pericolosa? Se così fosse, nessuno vorrebbe averla nei linfonodi, non le pare?
Il Caos.
Il Dermatologo si è difeso paonazzo dicendo che non esiste letteratura scientifica che dimostra che un tumore al sistema linfatico possa essere stato provocato dal pigmento frantumato.
Certo, dottore, come non esiste prova scientifica che il tumore ai polmoni è provocato dal fumo. Dopo decenni di morti per tumore ai polmoni si è visto che statisticamente chi fuma ha maggiori probabilità di ammalarsi di quella patologia. Questi laser sono relativamente recenti e come sappiamo un tumore ha solo due cause, genetica o ambientale. Quindi, riformulando la domanda, “è ragionevole pensare che, anche se ancora non esiste statistica significativa, avere una molecola instabile nei linfonodi potrebbe aumentare il rischio di cancro? La risposta è stata la stessa ma molti presenti al dibattito erano contenti che avessimo fatto la domanda. Tutti tranne uno.
Comunque sul tema iniziale solo noi abbiamo presentato la nostra opinione, per il resto è stato interessante sapere delle nuovissime tecnologie dedicate al controllo e alla sicurezza dei nostri materiali e recentissime ricerche che dimostrano che c’è ancora molta strada da fare per rendere le nostre pratiche totalmente sicure. Quello che è già una certezza è che tatuaggi e piercing debbano eseguirli solo operatori preparati ed esperti e che il loro dovere e quello di aggiornare continuamente le loro competenze in modo da offrire un servizio impeccabile sotto ogni punto di vista. Niente di nuovo per noi.
APTPI staff