A Roma, mercoledì 28 Ottobre 2015, il centro ONDICO dell’Istituto Superiore di Sanità ha organizzato il primo convegno sulla pratica di body piercing.
Durante il Convegno sono state analizzate interessanti argomenti inerenti la pratica di body piercing.
Di seguito il programma del Convegno:
– Dott. Renzoni e dott. PirreraLa pratica del piercing: stato dell’arte e questioni aperte– Dott. CiccaglioneRischi infettivi nella pratica del piercing– Dott. BerardescaRischio dermatologico, complicanze e aftercare per il piercing– Dott. Tammaro e dott. PersechinoControindicazioni alla pratica del piercing– Prof. Liguori e dott. GallèAspetti epidemiologici e rischi igienico sanitari tra i giovani– Bruno Valsecchi, body piercing e rappresentante A.P.T.P.I. ( associazione piercers e tatuatori professionisti italiani)Introduzione alla pratica di Body Piercing e il ruolo del Piercer– Dott.ssa MarchettoVigilanza e controllo delle attività di piercing:criticità riscontrata sul territorio
Come si può vedere dal programma, è stato un Convegno interessante e, per quanto riguarda la realtà italiana, pionieristico.
Si sono susseguite tutta una serie di statistiche, ricerche e proiezioni che hanno mostrato chiaramente che l’Istituto Superiore di Sanità ha ben chiaro in cosa consista l’attività del piercer, cosa sia concretamente il body piercing e come viene eseguito.
Ciò ci fa pensare che si sta procedendo verso la giusta direzione per la tutela degli operatori e per la salute del cliente.
Il fatto che abbiano contattato un piercer, per prender parte a questi lavori, fa altrettanto trasparire la sensibilità e l’interesse nei confronti di questa attività, quanto mai controversa.
Durante i lavori si sono susseguite tutta una serie di informazioni che hanno messo in evidenza la discrepanza sulla qualità e sulla durata del percorso formativo per operatori di body piercing su tutto il territorio italiano. Infatti, per fare un esempio, nonostante il fatto che le linee guida del Ministero della Sanità del 1998 mettano in evidenza e demandino la facoltà di organizzare corsi professionalizzanti per operatori di piercing e tatuaggio alle regioni, ad oggi, ancora 4 regioni non si sono adeguate a tale documento.
Per non parlare del melting pot di regolamenti, ordinanze, leggi, normative sull’attività di tatuaggio e piercing che vigono su tutto il territorio italiano.
Durante la mia presentazione, ho sottolineato, tra i vari argomenti, anche il concetto di deontologia professionale.
Spero che ciò sia servito per dare una più chiara idea sul fatto che, come categoria, noi cerchiamo di migliorare la nostra attività optando per la formazione autonoma, attraverso enti o associazioni del settore che si adoperano a tale scopo.
Ho altresì evidenziato l’importanza, per quanti desiderano intraprendere questa attività lavorativa, di integrare la parte teorica, appresa durante i corsi di formazione, con un serio tirocinio da svolgere in uno studio con un mentore di riferimento.
E’ indiscutibile, però, che occorre prestare particolare attenzione alla reputazione e alla professionalità degli insegnanti e dei relatori ai quali ci si affida.
Dette procedure sono ritenute da noi, APTPI (Associazione Piercer Tatuatori Professionisti Italiani), gli standard minimi igienici sanitari per la salvaguardia della salute del cliente.
Spero ardentemente ne facciano seguito altri e spero che vedranno coinvolti, sempre più, operatori professionisti del settore. E’ mio personale convincimento che solo con la consulenza di seri professionisti si potrà arrivare ad ottenere una congrua, moderna, efficace e, speriamo, unificata normativa di regolamentazione della formazione degli operatori e della attività di body piercing.
Stay tuned
Bruno Valsecchi