(Roma). Anche quest’anno è stato organizzato uno degli eventi più importanti in ambito medico, il Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica. Esso ha avuto luogo nel prestigiosissimo Hotel & Resorts Cavalieri Waldford Astoria di Roma, nel cuore della Capitale, nei giorni 12,13,14 maggio 2017.
Obiettivo principale : la ricostruzione dell’equilibrio psicofisico dell’individuo sano che comprende il benessere generale e la tutela della salute pubblica; utile per migliorare la qualità della vita relativa alla propria età e per mantenere negli anni una condizione fisica e mentale ottimale. La Medicina Estetica finalizza il suo intervento al raggiungimento e al mantenimento della salute intesa – come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – quale “espressione di una condizione di benessere psicologico e fisico e non come assenza di malattia.
Salute, prevenzione e integrità psicofisica dell’individuo continuano ad essere uno dei principali obiettivi dell’ APTPI (Associazione Piercer e Tatuatori Professionisti Italiani ) che viene raggiunto attraverso uno studio che vada ad analizzare le tecniche igienico sanitarie e le corrette manovre per lo svolgimento delle pratiche di body piercing e tatuaggi.
Nell’incontro stesso tra le due discipline viene dato credito ed importanza alle competenze professionali del body artist.
Quest’anno il nostro presidente, Valsecchi Bruno in qualità di relatore, ha esposto in maniera molto chiara e diretta le pericolose complicanze relative alle perforazioni eseguite con la pistola spara orecchini e la necessità di rivisitare l’ordinamento sulle guide delineate dal Ministero della Sanità che risalgono al 1999. Un invito a promuovere studi più approfonditi ed attualizzati su questa disciplina nell’ambito tecnico di esecuzione e biosicurezza.
Di notevole impatto è stato l’intervento del tatuatore toscano Emiliano Marchetti. Attraverso materiale fotografico proveniente dalla rete ha mostrato le lacune conoscitive e la trascuratezza da un punto di vista pratico di alcuni operatori nell’utilizzo dei D.P.I. (Dispositivi di protezione Individuale) adeguati ad ogni singola procedura mettendo in tal modo a repentaglio loro stessi e la salute pubblica in generale.