La dodicesima edizione dell’Italian SusCon si è svolta quest’anno dal 18 al 20 settembre a Tirrenia, Pisa, comoda location ormai da molto tempo.
Ancora una volta la partecipazione è stata buona, con 45 sospensioni effettuate durante il convegno ed un pulling tra 6 persone. Nota altamente positiva, il 30 % dei suspendees erano neofiti, segno che la cultura della pratica della sospensione corporale si sta espandendo, anche e soprattutto tra i più giovani.

Oltre agli italiani, si segnalano partecipanti provenienti da Germania, Spagna, Norvegia e Nuova Zelanda; i gruppi di sospensione che hanno reso possibile tutto l’evento sono APTPI-ST e Wings of Desire (Norvegia), il cui leader, Havve Fjell, ha presentato ufficialmente il 3° Simposio sulle sospensioni corporali che sarà tenuto a Berlino nel maggio 2017.

Come di consueto, durante i 3 giorni del convegno, si tengono anche delle lezioni teoriche: abbiamo avuto l’onore in questa edizione di ospitare Paul King, body piercer professionista fin dal 1991 ed insignito del titolo di Master Piercer da Jim Ward nel 1996. Membro attivo dell’APP, è anche avido studioso di etnoantropologia e di antropologia delle modificazioni del corpo e su questi argomenti ha tenuto diverse lezioni in varie Università. Da noi ha proposto: Traditions of Hook Swinging in South Asia, Suspension of Believe e Piercing Rituals of Plains… Sundance; gli argomenti sono stati molto interessanti ed apprezzati, ed hanno messo in luce altri punti di vista sulla pratica della sospensione, soprattutto per quanto riguarda la finalità, non ludica ma rituale.

Altra novità, alcuni partecipanti hanno realizzato un progetto a sfondo sociale ed antropologico, condotto dall’antropologa Federica Manfredi, che ricerca i motivi, ma anche le sensazioni, che intervengono in chi si sospende. Dopo aver contattato alcune persone, ha stabilito una consegna: cercare, attraverso un’opera artistica, di rappresentare cosa, o come, la coscienza elabori l’atto di sospendersi. Sono stati così prodotti 12 progetti, tutti diversi e tutti unici e personali nel taglio e nella realizzazione, che ha coinvolto molto intensamente i soggetti.

Doveroso ringraziare tutti i partecipanti al SusCon, i relatori e gli sponsors, ma soprattutto tutti i volontari che rendono ogni anno tutto questo una realtà.

Vedere e sentire tanta passione e dedizione per una pratica apparentemente poco usuale e male accettata dalla comunità, ricompensa da ogni fatica e contribuisce a rendere questo evento così emotivamente coinvolgente dal punto di vista umano e culturale.

Vi aspettiamo alla prossima edizione, con altre sorprese!

APTPI-ST staff